...dal passato,
presenti sin dalla preistoria, i bottoni sono stati rinvenuti negli
scavi archeologici della valle dell'Indo (circa 2800-2600 a.C.) e
all'epoca del bronzo in Cina (circa 2000-1500 a.C.). Erano usati
nell'antica Roma, anche se le chiusure di abiti e mantelli erano
ottenute principalmente con lacci, fibbie e spille. Spesso le spille
assumevano esternamente la forma che ha precorso l'dea moderna del
bottone, somiglianza riscontrata anche nel kiton greco indossato dalle
donne e negli spilloni agganciati presenti nel sagum bizantino. Si
diffusero ampiamente in Europa durante il Medioevo: la prima menzione
letteraria risale al XII secolo nel poema La Chanson de Roland,
dove figurano come piccole cose senza valore. Nel secolo seguente,
invece, divennero un pregiato elemento decorativo dei mantelli e degli
abiti dei sovrani e dei potenti, richiedendo per la preparazione
l'intervento degli orafi. Si attese la metà del XVI secolo per un
utilizzo capillare del bottone, ma solo con funzione ornamentale in
quanto mancavano le asole. Tra i materiali dell'epoca, si annovera la
madreperla e più raramente l'oro e l'argento. L'epoca florida per il
bottone, nella quale assunse anche la tipica funzionalità, fu la
seconda metà del XVIII secolo, con l'incremento dell'uso di
materiali pregiati: oro e argento accanto all'ottone. I bottoni delle
livree, piuttosto grandi, spesso recavano lo stemma del casato. Con il
crollo dell'impero napoleonico, lentamente scomparve il bottone
artistico per lasciare il posto a quello industriale. L'evoluzione dei
bottoni seguì quella della moda, da oggetto funzionale divenne
accessorio di decorazione, sempre più complesso e prezioso.
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